Recensione di Detachment – Il distacco

detachment

E non mi sono mai sentito così profondamente distaccato da me stesso e al contempo così presente nel mondo”. Con questa citazione da Camus si apre film di Tony Caye, già autore di American History X, che si presenta come un’opera interpretabile su più livelli.

Henry Barthes (Adrien Brody) è un supplente, un professore “a tempo” che accompagna per una parte dell’anno scolastico ragazzi di scuole diverse, senza mai prendere in carico la loro educazione per periodi prolungati. Il distacco è la principale caratteristica dell’uomo, che sembra non sentirsi coinvolto da nulla di quanto la vita gli presenta, malgrado la situazione che si trova ad affrontare sia tutt’altro che neutra: l’incarico assunto è in una scuola di un quartiere disagiato, frequentata da ragazzi senza prospettive o speranze, suo nonno è in un ospizio in cui si prendono malamente cura di lui e, come se questo non bastasse, il professore si ritrova ad accogliere in casa e curare una prostituta minorenne.

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