Si chiude con questo L’Ultima Missione la trilogia di Thrawn, probabilmente la più solida e credibile storia dell’universo espanso di Star Wars. Per quanti non sapessero di cosa stiamo parlando, Thrawn è il Grand’Ammiraglio della Flotta Imperiale che, all’indomani della morte dell’Imperatore, prende le redini della situazione e riorganizza le forze imperiali contro la Nuova Repubblica in modo sorprendente, arrivando a ribaltare le sorti di un conflitto che sembrava avviato ad una facile conclusione. Nel corso dei due precedenti volumi Timothy Zahn ci ha raccontato di come si siano evolute le situazioni nei due opposti schieramenti e ha introdotto una serie di nuovi personaggi che si sono uniti ai classici eroi che tutti abbiamo imparato a conoscere e amare, fra i quali spiccano lo stesso Thrawn, il contrabbandiere Karrde, i jedi Mara Jade e C’baoth, la popolazione dei Noghri… Ognuno di loro ha un ruolo importante nell’economia della storia e si integra perfettamente nel contesto, già molto strutturato e definito, dell’universo di Guerre Stellari. Per quanti non avessero letto i precedenti volumi, il consiglio è di non procedere oltre nella lettura e recuperarli, ne trovate le recensioni QUIe QUI, confidando nel fatto che si tratti di un’ottima lettura. Per quanti hanno già nel proprio bagaglio di esperienze i due capitoli precedenti, l’azione riprende da dove si interrompeva il secondo volume, con la Repubblica in grande difficoltà dopo la conquista della flotta Katana da parte dell’impero, mentre la gestione del jedi C’baoth diventa per Thrawn sempre più complessa, per quanto necessaria a gestire la flotta e la creazione di un nuovo esercito di cloni. Mentre il Grande Ammiraglio è alle prese con questi aspetti della guerra, sul fronte opposto Leia dà alla luce due gemelli, un maschio e una femmina, ma non ha tempo di dedicarsi al suo ruolo di mamma a tempo pieno: la Repubblica ha bisogno di lei e di tutti i suoi cari per gestire il difficile momento. Le manovre di Thrawn infatti hanno creato grande scompiglio nella galassia e la prospettiva che la guerra si riapra a favore dell’Impero sono sempre più consistenti. Senza svelare oltre l’evoluzione della trama possiamo confermare la qualità del capitolo conclusivo della trilogia scritta da Zahn: che si sia o meno fan di Guerre Stellari, si tratta di una narrazione avvincente, ricca di colpi di scena, ben scritta e ben adattata. Il divertimento è assicurato da una coerenza ineccepibile sia al contesto storico che, soprattutto, alla caratterizzazione di personaggi che sono ormai entrati nell’immaginario collettivo: leggere di Han e figurarselo senza forzature, riconoscendone tutte le sfumature, significa che l’autore sapeva davvero quel che stava facendo. E del resto stiamo parlando della più importante saga fantascientifica della storia, aspettarsi di meno non era probabilmente possibile.
