Il binomio Eastwood – Haggis, per l’occasione con l’appoggio in produzione di Spielberg, torna sullo schermo con un film molto atteso, che molti ipotizzano possa fare incetta di premi alla serata degli Oscar.
Premessa indispensabile è chiarire un punto: Clint Eastwood è uno dei miei registi preferiti e ho adorato Crash di Paul Haggis. Posto questo, Flags of our fathers è un bel film, ma non è nella mia opinione all’altezza di altri titoli dei due artisti di cui sopra.
La storia si svolge su diversi piani temporali, presentandoci la battaglia per la conquista di Iwo Jima durante la seconda guerra mondiale, il periodo immediatamente successivo, quando i protagonisti della presa dell’isola partono “in tournee” per gli Stati Uniti al fine di promuovere l’acquisto dei buoni di guerra, indispensabili per sostenere lo sforzo bellico, e infine i giorni nostri, con il figlio di uno dei protagonisti che ricostruisce gli eventi intervistando i testimoni ancora vivi.