Alla base di Silence, nuova opera di Martin Scorsese, c’è un argomento affascinante quanto spinoso: il rapporto con il Trascendente, in particolare la concezione cristiana di un Dio caratterizzato dalla stridente compresenza di un amore universale per le sue creature e l’assordante silenzio alle domande dei credenti, l’inazione totale nei confronti dei loro patimenti. Per parlare di questa insondabilità dei progetti divini, Scorsese recupera – insieme al co-sceneggiatore Jay Cocks – il romanzo storico “Silenzio”, dello scrittore giapponese Shūsaku Endō, che racconta le vicissitudini di due padri gesuiti nel Giappone del XVII secolo, epoca delle persecuzioni subite dai cristiani durante il periodo Tokugawa.
Tag: martin scorsese
Recensione di The Departed
Un gran bel film, questo “The departed”, ma certamente non la migliore opera di Martin Scorsese, considerando che stiamo parlando del regista di “Quei bravi ragazzi”, “Toro scatenato” e “Taxi driver”.
Il genere cui appartiene il film è senza dubbio quello dei “mafia movies” con i quali Scorsese ha conquistato il grande pubblico. In questo caso abbiamo l’intreccio di due destini uguali eppure opposti: quelli di due infiltrati che operano l’uno per la polizia di Boston, l’altro per uno dei maggiori boss della malavita che spadroneggia in città.