Recensione di J. Edgar

J. EDGAR

F.B.I. è un acronimo il cui significato è noto a tutti. Lo stesso cinema, come la televisione, si è fatto carico di diffonderne il mito nel bene e nel male, rendendolo un’istituzione che ha contribuito non poco alla costruzione di una certa idea degli Stati Uniti e dei loro standard di sicurezza. John Edgar Hoover è stato l’anima e il direttore dell’FBI per decadi: entrato nel bureau sotto Coolidge, ne restò a capo fino alla morte, avvenuta 48 anni e 8 Presidenti dopo, diventando una delle figure di riferimento della storia organizzativa e politica degli Stati Uniti del ‘900. Clint Eastwood si focalizza su questo controverso personaggio, costruendo un biopic molto interessante e capace di dare espressione alle mille sfaccettature che compongono la complessità di un individuo. Il ritratto che emerge è tutt’altro che agiografico: J. Edgar viene svelato, tramite un montaggio che alterna sequenze riferibili a diverse fasi della sua vita, tanto nella sua figura pubblica quanto in quella privata, affrontandone le criticità senza edulcorarle.

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Recensione di The Departed

Un gran bel film, questo “The departed”, ma certamente non la migliore opera di Martin Scorsese, considerando che stiamo parlando del regista di “Quei bravi ragazzi”, “Toro scatenato” e “Taxi driver”.
Il genere cui appartiene il film è senza dubbio quello dei “mafia movies” con i quali Scorsese ha conquistato il grande pubblico. In questo caso abbiamo l’intreccio di due destini uguali eppure opposti: quelli di due infiltrati che operano l’uno per la polizia di Boston, l’altro per uno dei maggiori boss della malavita che spadroneggia in città.

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