Todd Phillips, anche co-sceneggiatore di Joker insieme a Scott Silver, costruisce un racconto originale della genesi del personaggio: lavorando su diversi livelli, articola una storia di perdizione individuale che è anche una lucidissima critica dei nostri tempi, un j’accuse scritto col sangue per denunciare una degenerazione universale. Difficile trovare debolezze in un film che sembra vantare solo punti forti: la sceneggiatura riesce ad arricchire un personaggio già scandagliato da grandissimi autori; ammicca al fumetto, lo cita, lo distorce, crea allusioni, sporca e glorifica il mito fondativo dello stesso Batman e del rapporto con la sua nemesi.
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THE LEGO MOVIE 2: UNA NUOVA AVVENTURA – LA RECENSIONE
Cinque anni fa, il primo The LEGO Movie dimostrava, se mai vi fosse stato alcun dubbio, quanto i mattoncini danesi siano entrati nell’immaginario collettivo e come Lego sia ormai un brand capace di declinarsi ben oltre il semplice giocattolo per costruzioni, adattandosi a media diversi come i videogiochi e, appunto, il cinema. Se il primo capitolo aveva indagato il rapporto fra padre e figlio e l’importanza della propria individuale creatività, messa a disposizione del gruppo per ottenere qualcosa di “meraviglioso”, il capitolo 2 ci riporta lì dove eravamo rimasti, ovvero all’invasione di Bricktown da parte degli alieni venuti dal pianeta Duplo, per poi portarci avanti nel tempo e condurci in un mondo alla Mad Max, dove tutti i personaggi che conosciamo si sono dovuti abituare a sopravvivere contro un alieno invasore di natura diversa, più evoluta e pericolosa.
DC vs MARVEL, ALLA RICERCA DI UN’IDENTITA’ CINEMATOGRAFICA
Dopo Justice League, la riflessione è d’obbligo: qual è la direzione del cinema supereroistico?
DC Comics è titolare di alcuni dei personaggi più iconici della storia del fumetto, ma a dispetto della rivale Marvel, sembra(va?) aver strutturato in modo meno organico le prospettive di sfruttamento di tali proprietà intellettuali.
La visione di Justice League ridimensiona i timori causati da altalenanti trasposizioni, fra l’ottima trilogia di Christopher Nolan, il discusso Batman v Superman: Dawn of Justice e il tutto sommato apprezzato, soprattutto grazie alla brava Gal Gadot, Wonder Woman.
SUICIDE SQUAD: LA RECENSIONE
Il fascino dei cattivi, si sa, è magnetico. La cosa poi diventa ancor più palese e ammaliante se i personaggi in questione sono interpretati da star del calibro diWill Smith (Deadshoot), Jared Leto (Joker), Margot Robbie(Harley Quinn). Oltre agli attori già citati, per la pellicola diretta da David Ayer sono stati reclutati anche Joel Kinnaman (Rick Flag), Viola Davis (Amanda Waller), Jai Courtney (Captain Boomerang), Jay Hernandez (El Diablo), Adewale Akinnuoye-Agbaje (Killer Croc) e Cara Delevingne (l’Incantatrice). Ognuno recita la sua parte con una certa convinzione, contribuendo a un risultato finale complessivamente soddisfacente.
BATMAN V SUPERMAN – DAWN OF JUSTICE: LA RECENSIONE
Sulla scia dei successi al botteghino di film come The Avengers, era da tempo che ci si aspettava anche dall’universo DC la realizzazione di opere che trasponessero su schermo le interazioni fra i principali eroi della casa fondata da Malcolm Wheeler-Nicholson, in primis l’Uomo d’Acciaio e il Cavaliere Oscuro. Batman v Superman: Dawn of Justice è il primo prodotto di questa strategia, ed è un film chiamato a sostenere una serie di gravosi compiti, tutti parte della missione principale. Se già far incontrare Batman e Superman, soprattutto alla luce delle diverse e alterne fortune avute dai due sullo schermo nel recente passato, non era compito banale, introdurre una serie di altri personaggi ad oggi non riconoscibili per un pubblico cinematografico mainstream ha comportato un lavoro per il quale gli sceneggiatori non si sono dimostrati sempre all’altezza, generando un film eccessivamente lungo rispetto a quanto mostrato su schermo, ma troppo breve per dare vera contezza dell’eccesso di contenuti inseriti.