6 UNDERGROUND: LA RECENSIONE

Dopo Scorsese con il suo The Irishman, tocca a #MichaelBay ottenere da Netflix carta bianca per dare sfogo ai suoi sogni e regalarci #6Underground, un action movie che porta all’estremo la teoria – e la pratica – del cinema del regista di Bad Boys e Transformers. Così come per The Irishman, 6 Underground rappresenta l’occasione per vedere condensati, anzi raggrumati, i migliori pregi e i peggiori difetti di un autore iconico e riconoscibile.

Il film con protagonista Ryan Reynolds è una furiosa cavalcata dal ritmo serratissimo, una sequela di inseguimenti al cardiopalma, esplosioni, sparatorie, morti violente, parkour, belle donne sexy e letali, sangue a fiumi, stereotipi a manetta e ruoli secondari per trama e dialoghi. Indubbiamente il film è divertente e a tratti ipnotico. Soprattutto nella sequenza iniziale, in cui un’#AlfaRomeoGiulia verde fluo sfreccia per le strade di Firenze, lasciando presagire il rilievo dato a faraonici product placements (oltre ad Alfa, sicuramente Chopard e Lavazza), che devono aver contribuito a pagare un conto di realizzazione salato!

Non pretendete di trovare spessore nella trama, o coerenza in un personaggio che, nella sua volontà di rendere il mondo un posto migliore eliminando i cattivi più cattivi, si preoccupa solo occasionalmente – ma in maniera plateale – di salvare le vittime collaterali delle temerarie azioni del suo team di supereroi senza nome. Un po’ “famiglia” stile Fast & Furious, un po’ squadra a la Red. Mix scanzonato fra Bruce Wayne e Tony Stark, Uno è a capo del team e si propone come personaggio che potremmo vedere ancora se la palese operazione “creazione nuova saga” avrà successo.

Vale la pena sperare che sia così? Se vi piacciono i film d’azione totale, senza freni inibitori, regole o logiche ferree, auguratevi assolutamente di sì. Se la proposta stile “spegni il cervello e goditi lo show” non è nelle vostre corde, potrebbe bastarvi vedere la prima parte per convincervi a scendere dalla giostra fracassona del buon Michael. In entrambi i casi, Netflix ha creato il contraltare perfetto all’operazione The Irishman: adottando la stessa formula di piena libertà concessa all’autore, ma coinvolgendo un regista che più distante non potrebbe essere da Scorsese, ha rimarcato il valore della propria piattaforma come nuovo e imprescindibile player, non solo per la distribuzione, ma per la realizzazione di opere cinematografiche di forte richiamo e grande impatto mediatico. #streaming #recensione #netflixlover

 

DEADPOOL 2: LA RECENSIONE

Deadpool (Ryan Reynolds) è un eroe atipico, decisamente fuori dagli schemi e molto diverso dai suoi colleghi: ce l’ha già ampiamente dimostrato nel corso del primo film a lui dedicato, uscito due anni fa con grandi riscontri sia da parte del pubblico che della critica. In questo seguito, la cui regia è affidata a David Leitch, l’eroe mascherato di rosso e nero è colpito forse dall’unica sciagura per la quale non è preparato a rispondere con ironia e pallottole.

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LIFE – NON OLTREPASSARE IL LIMITE: LA RECENSIONE

Siamo soli nell’universo? È possibile che ci sia vita al di fuori del pianeta Terra? Avremo mai modo di interagire con forme di vita aliena? Sono queste le domande che da sempre accompagnano chi guarda alle stelle e che sono diventate sempre più pregnanti, mano a mano che si è andata approfondendo la nostra conoscenza dello spazio. Life – Non oltrepassare il limite è un thriller/horror fantascientifico, che cerca di dare una risposta tutt’altro che positiva ai nostri quesiti, ipotizzando la scoperta di una forma di vita marziana, recuperata da una sonda in un campione inviato alla stazione spaziale internazionale.

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DEADPOOL: LA RECENSIONE

Se guardiamo alle ultime annate cinematografiche, così come al calendario di quelle a venire, noteremo senza difficoltà la massiccia presenza di titoli Marvel, lanciati secondo una strategia che sembra voler davvero saturare il mercato dei film supereroistici. In questo marasma di Capitan America, Iron Man, Thor, Hulk, Vendicatori, X-Men, ecco gettarsi nella mischia – sotto le insegne della 20th Century Fox – anche Deadpool. Pur appartenendo allo stesso universo in cui operano gli altri eroi Marvel, l’omino in tuta rossa è un personaggio atipico: irriverente e spregiudicato, è un personaggio dalla morale discutibile e imprevedibile; dotato di una grande ironia…

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SELF/LESS: LA RECENSIONE

Quante volte ci viene da pensare che il tempo a disposizione sia troppo poco, che la nostra vita ci sfugga dalle mani troppo in fretta e che per fare tutto quello che abbiamo in mente ci servirebbe ben più di una singola esistenza? Self/Less parte da questo assunto di base prefigurando una realtà in cui sia effettivamente possibile guadagnare una nuova vita, nelle forme di un nuovo corpo in cui trasferire la nostra mente.

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